Tempesta di neve Uri: un’esplosione artica devastante
Freddo e neve da record
La tempesta invernale Uri ha portato temperature da record e nevicate record in 26 stati questa settimana, lasciando milioni di persone senza elettricità e acqua. Il 16 febbraio, oltre il 73% della parte inferiore dei 48 stati degli Stati Uniti era coperta di neve, la percentuale più alta da quando la NOAA ha iniziato a monitorare la copertura nevosa nel 2011. Nevicate record hanno colpito Salt Lake City, Detroit e diverse città del Texas, tra cui Austin, Abilene e San Angelo.
Temperature estreme
L’esplosione artica che ha colpito gli Stati Uniti ha avuto origine in Siberia. Normalmente, un anello di aria in rapido movimento chiamato corrente a getto mantiene l’aria gelida dell’Artico in posizione nella parte superiore del globo, dove forma il vortice polare. Tuttavia, il riscaldamento del clima indebolisce la corrente a getto, consentendole di piegarsi e inviare aria fredda verso sud. Di conseguenza, Kansas City ha registrato minime di meno dieci gradi Fahrenheit martedì mattina, mentre Anchorage, in Alaska, ha registrato minime di più 20 gradi Fahrenheit.
Impatto sulle infrastrutture e sui servizi pubblici
Il freddo estremo ha avuto un impatto devastante sulle infrastrutture e sui servizi pubblici, in particolare negli stati del sud non abituati a condizioni invernali rigide. Oltre quattro milioni di persone sono rimaste senza elettricità negli stati del sud, con 3,5 milioni di queste interruzioni verificatesi in Texas. La rete elettrica isolata dello stato, in gran parte indipendente dalle reti orientali e occidentali del paese, era particolarmente vulnerabile. Cumuli di carbone congelati, gasdotti naturali bloccati e turbine eoliche ghiacciate hanno paralizzato la produzione di energia, mentre le centrali nucleari sono state chiuse a causa di problemi legati alle condizioni meteorologiche.
Mentre le persone lottavano per riscaldare le proprie case, la domanda di elettricità è aumentata vertiginosamente, raggiungendo un nuovo record di domanda massima invernale di 69.150 megawatt in Texas. Lo stato ha implementato blackout a rotazione per razionare il suo approvvigionamento energetico, ma alcune persone sono rimaste senza elettricità per diversi giorni a temperature sotto lo zero.
La situazione è stata aggravata dalla scarsità di acqua potabile. I residenti hanno lasciato i rubinetti gocciolanti per evitare che i tubi si congelassero, causando diffuse interruzioni nell’approvvigionamento idrico e avvisi di ebollizione dell’acqua. Dodici milioni di persone sono state colpite, con ospedali e vigili del fuoco che hanno dovuto affrontare pericolose carenze.
Ruolo del cambiamento climatico
È in corso un dibattito tra i ricercatori del clima sul fatto che eventi di freddo estremo come la tempesta invernale Uri diventeranno più comuni man mano che il cambiamento climatico continua. Alcuni scienziati ritengono che l’aumento delle temperature renderà tali eventi meno comuni, mentre altri sostengono che una corrente a getto indebolita potrebbe portare a ondate di freddo più frequenti, almeno nel breve termine. Tuttavia, le anomalie di clima caldo attualmente superano i casi insoliti di freddo estremo in un rapporto di due o tre a uno.
Recupero e resilienza
Mentre la tempesta invernale Uri si attenua, sono in corso gli sforzi di recupero. Lo stato ha chiesto alle persone di smettere di far gocciolare i rubinetti per conservare acqua per i servizi essenziali. Sono in corso le riparazioni delle infrastrutture e dei servizi pubblici danneggiati e non è ancora chiaro quando gli sfollati dalla tempesta riceveranno aiuto.
La devastazione causata dalla tempesta invernale Uri sottolinea l’importanza della resilienza della comunità e della preparazione a futuri eventi meteorologici estremi. Investendo in infrastrutture in grado di resistere a temperature estreme, sviluppando piani di risposta alle emergenze e sensibilizzando il pubblico sull’importanza della conservazione, possiamo mitigare meglio gli impatti di tali eventi e garantire la sicurezza e il benessere delle nostre comunità.