L’arte incontra la scienza: cosa lasceremo nel registro fossile?
L’artista Erik Hagen ci invita a riflettere sull’eredità della vita umana moderna attraverso la sua mostra “Fossili dell’Antropocene”. I suoi dipinti raffigurano oggetti di uso quotidiano – telefoni cellulari, monete, ornamenti del cofano – così come potrebbero apparire conservati negli strati rocciosi tra milioni di anni.
Il significato dei nostri detriti
I “fossili” di Hagen simboleggiano i resti della nostra cultura e l’impatto che abbiamo sul pianeta. Le monete rappresentano il commercio, mentre i telefoni simboleggiano la comunicazione e l’innovazione. Le relazioni umane sono catturate attraverso le fedi nuziali e i soldatini giocattolo evocano il conflitto. I ripetuti riferimenti dell’artista alle automobili sottolineano la nostra dipendenza da loro e il loro contributo al cambiamento climatico. La plastica, presente in molti dipinti, funge da duro promemoria dell’inquinamento.
L’impatto dell’inquinamento plastico
Le opere di Hagen non solo raffigurano gli oggetti del nostro tempo, ma sensibilizzano anche sulle conseguenze ambientali delle nostre azioni. La presenza di microplastiche nei Grandi Laghi e rifiuti di plastica nell’oceano è una crescente preoccupazione per gli scienziati. Hagen incorpora plastica marina degradata nei suoi dipinti, mostrando il viaggio che questi frammenti hanno compiuto attraverso i nostri corsi d’acqua.
Ispirazione dai fossili
L’ispirazione di Hagen per “Fossili dell’Antropocene” deriva dalla sua scoperta infantile di un fossile. Questo incontro lo ha risvegliato alla vastità del tempo geologico e all’interconnessione della vita attraverso le generazioni. Attraverso la sua arte, Hagen cerca di comunicare questo profondo senso del tempo e del luogo.
La prospettiva dell’artista
Nonostante riconosca le sfide che il nostro pianeta deve affrontare, Hagen rimane ottimista sul futuro. Crede che gli esseri umani possano sfruttare la scienza e la tecnologia per creare un’eredità più sostenibile per le generazioni a venire. I suoi dipinti ci ricordano che le nostre scelte odierne modelleranno il registro fossile del futuro.
Uno sguardo al futuro
I “fossili” di Hagen offrono una prospettiva unica sull’Antropocene, l’attuale epoca geologica caratterizzata da un impatto umano significativo sull’ambiente. Immaginando i resti della nostra civiltà come fossili, ci invita a considerare le conseguenze a lungo termine delle nostre azioni e a lottare per un’eredità positiva negli annali della storia della Terra.
La mostra
“Fossili dell’Antropocene” è in mostra presso la AAAS Art Gallery di Washington, D.C. fino al 19 novembre 2014. La mostra presenta 32 dipinti che esplorano l’intersezione tra arte, scienza ed esperienza umana. Le opere stimolanti di Hagen sono un opportuno promemoria dell’interconnessione delle nostre azioni e del profondo impatto che abbiamo sul pianeta che chiamiamo casa.