La storia del West nel cinema
Le radici dei film western
Il fascino del West americano ha catturato il pubblico per secoli. Fin dagli albori del cinema, i registi si sono rivolti ai vasti paesaggi e alla ricca storia della frontiera per raccontare storie che esplorano i valori fondamentali e le complessità dell’esperienza americana.
Le radici dei film western possono essere ricondotte al XVII secolo, quando i coloni europei incontrarono per la prima volta la natura selvaggia indomabile del Nuovo Mondo. La frontiera rappresentava sia un luogo di pericolo che di opportunità, una terra dove si poteva sfuggire al passato e forgiare una nuova identità.
Nel XIX secolo, autori come James Fenimore Cooper e pittori della Hudson River School romanticizzarono il West come un luogo di avventura ed eroismo. Questa visione idealizzata influenzò fortemente lo sviluppo dei film western, che spesso rappresentavano i cowboy come individualisti rudi che combattevano contro le forze della natura e ostili tribù di nativi americani.
L’età d’oro dei western
L’inizio del XX secolo segnò l’età d’oro dei film western. Il film “The Great Train Robbery” della Edison Studio del 1903 è ampiamente considerato il primo western e stabilì il modello per innumerevoli film a venire.
Gli studi di Hollywood riconobbero rapidamente il potenziale commerciale dei western e presto ogni grande studio li produceva. Registi come John Ford, Victor Fleming e William Wyler si fecero un nome nel genere, e star come Tom Mix e Mabel Normand divennero nomi familiari.
I western divennero così popolari perché attingevano ai temi fondamentali dell’identità americana: la ricerca della libertà, la lotta contro le avversità e l’importanza della comunità. Fornivano anche una fuga nostalgica dal mondo sempre più complesso e urbanizzato dei primi del XX secolo.
I film dimenticati del West
Mentre classici western come “Ombre rosse” e “Sentieri selvaggi” sono ancora ampiamente celebrati, molti film meno conosciuti dell’epoca offrono uno scorcio affascinante sulla diversità e sulla complessità del genere.
Tesori 5: Il West 1898-1938, un nuovo set di DVD della National Film Preservation Foundation, presenta una raccolta di questi film dimenticati. Il set comprende cinegiornali, film, documentari di viaggio e documentari che forniscono una prospettiva unica sulla vita nel West.
Un film particolarmente intrigante nella serie è “The Better Man” (1914), che esplora la complessa relazione tra un ladro di cavalli messicano-americano e un padre e marito anglo. Il film è stato recentemente rimpatriato dal New Zealand Film Archive e presentato in anteprima al San Francisco Silent Film Festival con grande successo.
Una visione diversa del West
I film in Tesori 5: Il West 1898-1938 offrono una visione diversa del West rispetto a quella trovata nei classici western degli anni ’50. Annette Melville, direttrice della NFPF, osserva che il West raffigurato in questi film è “più un melting pot e aveva più varietà”.
I film della serie mostrano il West come un luogo in cui si intrecciano culture e prospettive diverse. Esplorano il ruolo dei nativi americani, degli immigrati asiatici e delle donne nella formazione della frontiera.
Il West come sfondo
Oltre a esplorare la storia sociale e culturale del West, i film in Tesori 5: Il West 1898-1938 utilizzano anche il West come sfondo per esaminare temi più ampi della società americana.
Ad esempio, il film “Sunshine Gatherers” (1916) utilizza la storia dell’industria della frutta in scatola per esplorare il rapporto tra natura, industria e sogno americano. Il sottile logo Del Monte presente nel film serve a ricordare le forze commerciali che hanno plasmato lo sviluppo del West.
Conclusione
Tesori 5: Il West 1898-1938 è una preziosa raccolta di film che offre una prospettiva unica e sfumata sulla storia del West americano. I film della serie forniscono spunti sulle forze culturali, sociali ed economiche che hanno modellato la frontiera e sfidano i tradizionali stereotipi dei film western.