Rapporto francese raccomanda il rimpatrio dell’arte africana
L’impegno di Macron per il rimpatrio
Nel dicembre 2021, il presidente francese Emmanuel Macron ha commissionato un rapporto sul rimpatrio di opere d’arte africane attualmente conservate nei musei francesi. Il rapporto, scritto dalla storica dell’arte Bénédicte Savoy e dallo scrittore senegalese Felwine Sarr, raccomanda che la Francia proceda al rimpatrio del patrimonio culturale africano che è stato preso senza consenso durante il suo periodo coloniale.
Manufatti trafugati ed eredità coloniale
Il rapporto si concentra su manufatti acquisiti da soldati, amministratori ed esploratori scientifici francesi durante il dominio coloniale francese dal XIX secolo agli anni ’60. Le nazioni africane chiedono da tempo la restituzione di questi tesori culturali, ma la legge francese vieta ai musei di cedere in via definitiva gli oggetti acquisiti.
Raccomandazioni per la restituzione
Il rapporto di Savoy e Sarr propone un piano in tre fasi per il rimpatrio:
- Restituzione immediata di oggetti simbolici: Entro il prossimo anno, la Francia dovrebbe restituire numerosi manufatti altamente simbolici che sono stati richiesti da nazioni africane, come le statue e i tesori del palazzo presi ad Abomey, in Benin, nel 1892.
- Inventario e restituzione collaborativi: Tra la primavera del 2022 e il novembre del 2022, i musei francesi dovrebbero lavorare con funzionari africani per creare inventari dei manufatti africani nelle loro collezioni. Comitati congiunti esamineranno quindi le richieste di restituzione e restituiranno gli oggetti ritenuti significativi dalle nazioni e dalle comunità interessate.
- Processo di restituzione in corso: Le nazioni africane che non hanno ancora presentato richieste di restituzione dovrebbero farlo, poiché il rapporto raccomanda che il processo non abbia limiti di tempo.
Considerazioni legali e pratiche
Per attuare queste raccomandazioni, Macron deve far approvare una legge dal parlamento francese. Tuttavia, il rapporto è stato accolto con favore dai sostenitori del rimpatrio come un passo nella giusta direzione. Marie-Cécile Zinsou, presidente della Fondazione Zinsou per l’arte in Benin, ha espresso la speranza che il rapporto consenta di “recuperare la nostra storia e di poterla finalmente condividere nel continente”.
Impatto sui musei europei
I cambiamenti nelle politiche di rimpatrio in Francia potrebbero fare pressione su altri musei europei che detengono manufatti culturali africani trafugati. Alcune istituzioni, come il Musée du quai Branly di Parigi, hanno acquisito gran parte delle loro collezioni dall’Africa. Il rapporto sottolinea che l’obiettivo non è quello di svuotare i musei europei, ma piuttosto di “riequilibrare la geografia del patrimonio africano nel mondo”.
Soluzioni alternative e passi futuri
Il rapporto suggerisce inoltre che i musei prendano in considerazione la possibilità di sostituire gli oggetti rimpatriati con delle repliche. Ciò potrebbe mitigare le preoccupazioni sulla potenziale perdita di manufatti dalle collezioni dei musei. In definitiva, le raccomandazioni del rapporto mirano a promuovere una distribuzione più equa del patrimonio culturale africano e a favorire il dialogo tra la Francia e le nazioni africane.