L’archeologa dell’acconciatura: svelare i segreti delle antiche pettinature romane
Janet Stephens: la supereroina dell’acconciatura
Janet Stephens non è una parrucchiera qualunque. Di giorno, brandisce forbici e pettini per creare acconciature moderne. Ma di notte, si trasforma in un’archeologa dell’acconciatura, immergendosi negli annali della storia per ricreare le pettinature intricate dell’antica Roma.
Ricreare acconciature antiche: un’opera d’amore
La passione di Stephens per le acconciature antiche è iniziata con una semplice domanda: “Come facevano le donne romane a ottenere quei ricci, protuberanze e chignon che sfidano la gravità?” Determinata a trovare la risposta, si è imbarcata in un viaggio di ricerca e sperimentazione meticolose.
Il suo canale YouTube, un tesoro di antica arte capillare, mostra le sue ricreazioni di acconciature iconiche, dalle elaborate trecce dell’imperatrice Plotina all’enigmatica acconciatura a monete di Cleopatra. Ogni video è una testimonianza della sua dedizione e del potere trasformativo dei capelli.
Sfatare la teoria della parrucca
Per secoli, gli storici hanno ipotizzato che le elaborate acconciature raffigurate nell’arte romana antica venissero realizzate con parrucche. Tuttavia, la ricerca di Stephens ha sfidato questa convinzione radicata. Attraverso innumerevoli ore di tentativi ed errori, ha scoperto che queste acconciature venivano realizzate meticolosamente utilizzando trecce, aghi e fili.
I segreti dell’acconciatore romano
L’innovativa ricerca di Stephens ha fatto luce sulle tecniche e sugli strumenti utilizzati dagli antichi acconciatori romani. Nelle sue pubblicazioni scientifiche, descrive le sfide nel ricreare queste acconciature e fornisce descrizioni dettagliate di forcine, aghi e altri utensili che erano essenziali per il processo.
Una delle scoperte più significative di Stephens è stato il vero significato del termine latino “acus” nel contesto dell’acconciatura. Tradizionalmente tradotto come “forcina”, Stephens sostiene che si riferisca più precisamente a un “ago e filo”. Questa comprensione è stata cruciale per capire come le donne romane realizzassero le loro acconciature intricate.
L’importanza della cucitura
La cucitura ha svolto un ruolo fondamentale nella realizzazione delle acconciature romane antiche. Gli esperimenti di Stephens hanno rivelato che trecce e altri elementi dei capelli venivano cuciti insieme per creare le forme e il volume desiderati. Questa tecnica ha permesso alle donne romane di sfidare la gravità e ottenere le elaborate acconciature che hanno affascinato gli storici per secoli.
Riconoscimento dal mondo accademico
L’esperienza di Stephens non è passata inosservata nella comunità accademica. John Humphrey, direttore della rivista Journal of Roman Archaeology, ha elogiato il suo lavoro definendolo “un lavoro molto serio di archeologia sperimentale” che avrebbe potuto essere scritto solo da qualcuno con esperienza sia di parrucchiere che di studioso.
Un’eredità di archeologia dell’acconciatura
Il lavoro pionieristico di Janet Stephens non solo ha ampliato la nostra comprensione delle antiche acconciature romane, ma ha anche dimostrato il valore dell’archeologia sperimentale nella ricerca storica. La sua dedizione nel ricreare queste acconciature ha riportato in vita il passato e ha ispirato una nuova generazione di appassionati di acconciature.
Mentre Stephens continua la sua ricerca, possiamo attendere con ansia nuove rivelazioni sui segreti dell’antica acconciatura e sulla notevole ingegnosità dei nostri antenati.