Home VitaStoria Spedire neonati per posta: una pratica storica bizzarra con un tocco di modernità

Spedire neonati per posta: una pratica storica bizzarra con un tocco di modernità

by Zuzana

Spedire neonati per posta: una bizzarra pratica storica con un tocco di modernità

Pacchi postali e la consegna di carico umano

Agli inizi del XX secolo, l’introduzione del servizio pacchi postali portò con sé una pratica insolita: la spedizione dei bambini. Secondo lo Smithsonian National Postal Museum, almeno due neonati furono letteralmente spediti alle loro destinazioni, con francobolli attaccati ai loro vestiti.

Un’inchiesta del New York Times e la risposta del direttore generale delle poste

Un articolo del New York Times del 1913 documentava una lettera all’ufficio postale in cui si chiedeva informazioni sulla possibilità di inviare un neonato per posta. La lettera poneva la questione di come “confezionare” il bambino per rispettare le normative. Il direttore generale delle poste rispose prontamente, emanando un regolamento che vietava la spedizione dei bambini.

L’articolo di copertina di The Atlantic e le sue eco storiche

Facendo un salto temporale fino ai giorni nostri, troviamo sorprendenti similitudini tra questa bizzarria storica e l’articolo di copertina del numero di luglio/agosto di The Atlantic. L’articolo, intitolato “Perché le donne non possono ancora avere tutto”, ha acceso un acceso dibattito.

Il potere della stampa e dei social media

L’Associated Press ha riferito che l’articolo ha attirato un numero senza precedenti di visitatori sul sito web di The Atlantic, superando qualsiasi precedente articolo della rivista. L’uso dei social media da parte della rivista, in particolare Twitter, ha svolto un ruolo nell’amplificare la portata dell’articolo.

Il momento “con le mani nel sacco” di The Atlantic

Man mano che l’articolo guadagnava terreno, i lettori hanno sottolineato la sua inquietante somiglianza con la foto di inizio XX secolo di un bambino spedito per posta. La rivista ha riconosciuto la somiglianza, venendo effettivamente “colto con le mani nel sacco” dal pubblico attento.

Manufatti storici e la portata di Internet

La foto in questione proviene dalla pagina Flickr del Postal Museum ed è stata presentata sul sito web Retronaut. La giustapposizione di questo manufatto storico con l’articolo di copertina moderno di The Atlantic mette in luce il potere duraturo delle immagini e l’interconnessione tra passato e presente nell’era digitale.

L’evoluzione delle normative postali e delle norme sociali

Il divieto di spedire bambini per posta riflette l’evoluzione delle norme sociali e delle preoccupazioni per la sicurezza che circondano il servizio postale. Sebbene possa sembrarci bizzarro oggi, la pratica di spedire bambini per posta era un tempo considerata accettabile, seppur con alcune precauzioni.

La provocatoria tesi di The Atlantic e il suo impatto

L’articolo di copertina di The Atlantic esplora le persistenti sfide che le donne devono affrontare nel bilanciare la loro vita personale e professionale. La provocatoria tesi dell’articolo ha trovato risonanza in molte lettrici, suscitando sia consensi che dissensi.

Il ruolo dei media nel plasmare il discorso pubblico

L’attenzione diffusa data all’articolo di The Atlantic sottolinea il ruolo significativo che i media svolgono nel plasmare il discorso pubblico e nell’influenzare le conversazioni sociali.

La duratura eredità della storia postale

La storia dei neonati spediti per posta offre un affascinante spaccato del passato, evidenziando l’intersezione tra progressi tecnologici, norme sociali e ingegno umano. Ci ricorda anche il potere duraturo della storia postale e i modi in cui continua a informare le nostre esperienze odierne.

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