Patrick Stewart: dai diritti umani all’intelligenza artificiale, passando per l’arte della recitazione
Il viaggio di Patrick Stewart verso le stelle
Patrick Stewart, celebre per i suoi ruoli iconici in “Star Trek” e “X-Men”, ha un impegno di lunga data per i diritti umani e la giustizia sociale. La sua passione per queste tematiche ha plasmato la sua carriera sia dentro che fuori dallo schermo.
La convinzione di Stewart nell’importanza dei diritti umani lo ha portato a diventare un eminente sostenitore delle Nazioni Unite e un generoso sostenitore di Refuge, un servizio londinese per donne e bambini vittime di abusi. Egli ritiene che i diritti di tutti gli individui, indipendentemente dalle loro differenze, debbano essere tutelati.
Fantascienza e coscienza sociale
Anche il lavoro di Stewart nella fantascienza gli ha consentito di esplorare questioni etiche e sociali. In “X-Men”, interpreta il Professor Xavier, un personaggio che crede nell’utilizzo di metodi non violenti per lottare per i diritti dei mutanti. Stewart vede dei parallelismi tra la filosofia di Xavier e la sua stessa difesa dei diritti umani.
Intelligenza artificiale e dilemmi etici
Man mano che la tecnologia avanza, Stewart si preoccupa delle implicazioni etiche dell’intelligenza artificiale (IA). Egli ritiene che sia cruciale affrontare le questioni morali che circondano l’IA con lo stesso entusiasmo di quelle tecniche.
Nell’episodio di “Star Trek” intitolato “La misura di un uomo”, il personaggio di Stewart, il Capitano Picard, si interroga se a un essere artificiale chiamato Data debbano essere concessi gli stessi diritti degli umani. Questo episodio ha suscitato discussioni sulla natura della coscienza e sui confini tra esseri umani e macchine.
L’importanza dello sviluppo del personaggio
La profonda comprensione della natura umana da parte di Stewart ha informato le sue notevoli interpretazioni di personaggi. Egli ritiene che sia essenziale ricercare e collaborare con esperti per sviluppare personaggi che siano sia autentici sia significativi.
Per il suo ruolo di Hirst nell’opera teatrale “Terra di nessuno” di Harold Pinter, Stewart ha consultato il rinomato neurologo Oliver Sacks per acquisire approfondimenti sull’esperienza della demenza. Ha inoltre cercato la guida del criminologo John Douglas per comprendere la psicologia alla base dei crimini violenti per la sua interpretazione in “Otello”.
L’eredità di “Star Trek”
I sette anni di Stewart nei panni del Capitano Picard in “Star Trek: The Next Generation” hanno avuto un profondo impatto sulla sua carriera e sul mondo. La fede incrollabile di Picard nella diplomazia, nella compassione e nella ricerca della conoscenza ha trovato risonanza nel pubblico per decenni.
Stewart attribuisce al creatore della serie, Gene Roddenberry, il merito di aver instillato nella serie un senso di ottimismo e utopia. Egli ritiene che “Star Trek” continui a ispirare le persone a lottare per un futuro migliore.
Shakespeare e il potere del linguaggio
L’amore di Stewart per Shakespeare è iniziato in giovane età. Egli trova che le opere del bardo parlino dell’esperienza umana in modo senza tempo e profondo.
Egli ritiene che il linguaggio di Shakespeare abbia un’abilità unica nel trasmettere emozioni e idee complesse. Stewart ha recitato in numerose produzioni shakespeariane nel corso della sua carriera, dando vita a questi personaggi iconici con la sua eccezionale abilità e passione.