Home ArteGiocattoli e giochi Troll: la storia e la rinascita di un fenomeno colorato

Troll: la storia e la rinascita di un fenomeno colorato

by Jasmine

Troll: una storia e una rinascita colorate

Le origini delle bambole Troll

Nella pittoresca cittadina danese di Gjøl, tra le difficoltà economiche seguite alla Seconda Guerra Mondiale, un panettiere di nome Thomas Dam intraprese una nuova strada. Ispirato dall’amore dei suoi figli per le sue strane sculture in legno, creò piccoli troll e li vendette porta a porta. Il fascino unico e l’accessibilità delle bambole le resero rapidamente una sensazione.

L’ascesa e il declino delle bambole Troll

Negli anni ’60, le bambole troll erano diventate un fenomeno internazionale. Con un prezzo compreso tra 65 centesimi e 5,95 dollari a bambola, generarono una vasta gamma di prodotti, tra cui vestiti, accessori e set di gioco. Il presidente John F. Kennedy diede persino il benvenuto a una bambola troll chiamata Dammit a bordo del storico volo transpacifico solitario di Betty Miller.

Tuttavia, la popolarità della bambola diminuì negli anni ’70 a causa della concorrenza di imitatori più economici e del cambiamento dei gusti. Anche i problemi di copyright colpirono l’azienda di Dam, consentendo ai produttori non autorizzati di inondare il mercato.

Il ritorno delle bambole Troll

La nostalgia si rivelò una forza potente negli anni ’80 e ’90, quando collezionisti e appassionati riscoprirono la gioia delle bambole troll. Emersero nuove linee, come Norfin e Russ Berrie, che introdussero design aggiornati e ampliarono la gamma di varietà da collezione.

Il collezionismo di bambole troll divenne una fiorente sottocultura, con collezionisti dedicati specializzati in tipi o epoche specifiche di bambole. Il valore dei troll rari e vintage è salito alle stelle, con alcuni collezionisti che hanno accumulato collezioni impressionanti che contano migliaia di esemplari.

DreamWorks e il franchise dei Troll

Nel 2013, DreamWorks Animation acquisì i diritti di licenza delle bambole troll. Il suo film d’animazione “Trolls” (2016), con Anna Kendrick e Justin Timberlake, presentò gli allegri personaggi a una nuova generazione di bambini. Il successo del film generò un sequel, “Trolls World Tour” (2020), che divenne un caso di studio per il futuro digitale di Hollywood.

L’improbabile viaggio dei fratelli McElroy

I comici fratelli McElroy, noti per il loro popolare podcast “My Brother, My Brother, and Me”, si imbarcarono in un ambizioso progetto per ottenere ruoli in “Trolls World Tour”. Attraverso una combinazione di campagne sui social media e pura determinazione, convinsero DreamWorks a dare loro una possibilità.

Con loro sorpresa, i fratelli furono scelti per più ruoli di doppiaggio nel film. Il loro coinvolgimento aggiunse un tocco di umorismo e li rese figure amate tra i fan del franchise.

I Troll nell’era digitale

L’uscita di “Trolls World Tour” durante la pandemia di coronavirus ha sottolineato la crescente importanza dello streaming digitale nell’industria dell’intrattenimento. Il successo del film ha dimostrato la fattibilità di distribuire nuovi film direttamente nelle case degli spettatori, aprendo la strada a future innovazioni nella distribuzione.

Il futuro dei Troll

Le bambole troll hanno dimostrato il loro fascino duraturo, conquistando i cuori di generazioni di bambini. Se il ciclo di 30 anni regge, il mondo è pronto per un’altra rinascita dei troll. DreamWorks Animation è stata un importante catalizzatore in questo revival, mostrando la versatilità e il fascino di questi iconici giocattoli. Mentre la nostalgia continua a guidare il mercato dei collezionisti e la distribuzione digitale apre nuove possibilità, il futuro dei troll sembra luminoso.